Silenziamento
genico nel trattamento dell’ictus
DIANE RICHMOND
NOTE E
NOTIZIE - Anno IX - 25 giugno 2011.
Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale
di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). La sezione
“note e notizie” presenta settimanalmente note di recensione di lavori
neuroscientifici selezionati dallo staff
dei recensori fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori
riviste e il cui argomento rientra negli oggetti di studio dei soci afferenti
alla Commissione Scientifica, e
notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società
Nazionale di Neuroscienze.
[Tipologia del testo:
RECENSIONE]
Si
comprende l’importanza degli studi volti a trovare trattamenti che possano
almeno in parte ridurre il danno cerebrale da ictus, se si considera che questa
affezione cerebrovascolare acuta è la seconda causa di morte al mondo. Il danno
patologico causato dalla forma ischemica, responsabile dell’80% dei casi, è
oggetto di intensi studi che hanno chiarito molti aspetti molecolari della
patogenesi del danno e della fisiopatologia[1].
E’ stato accertato che, dopo un insulto con effetto traumatico sull’encefalo,
l’attivazione della Caspasi-3 contribuisce alla perdita di
tessuto cerebrale e ad eventi biochimici a valle che portano alla morte
cellulare programmata (apoptosi). Per
questo motivo è stata sperimentata l’eliminazione genetica e l’inibizione
farmacologica delle caspasi, ottenendo in entrambi i casi la riduzione dei
sintomi.
Khuloud
T. Al-Jamal e colleghi del Nanomedicine Laboratory, Center for Drug Delivery
Research, School of Pharmacy, University of London, dell’Istituto di
Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa, ed altri istituti,
hanno sperimentato una tecnologia di nanomedicina[2]
per silenziare la Caspasi-3 mediante interferenza RNA (RNAi), ed hanno ottenuto
interessanti risultati (Al-Jamal K. T., et al. Functional motor recovery from
brain ischemic insult by carbon nanotube-mediated siRNA silencing. Proceedings of the National Academy of
Science USA [advance online publication doi:10.1073/pnas.1100930108], 2011).
Gli
autori si sono prefissi lo scopo di valutare se il silenziamento della
Caspasi-3 mediante RNAi (carbon
nanotube-mediated RNA interference)
in vivo possa costituire un presidio
terapeutico efficace nell’ictus ischemico. Si ricorda che è stato dimostra
l’invio di siRNA direttamente al sistema nervoso centrale è in grado di
normalizzare i fenotipi dei modelli animali di varie malattie neurologiche.
In
questo studio, usando un modello di ictus indotto da endotelina-1, si è
rilevato che la somministrazione perilesionale stereotassica di un siRNA per la
Caspasi-3 (siCas 3), introdotto grazie a f-CNT
(functionalized carbon nanotubes), ha
ridotto la neurodegenerazione e preservato funzionalmente la corteccia motoria dei roditori, prima e dopo il danno ischemico focale.
La
chiara efficacia di questo potenziale mezzo terapeutico, emersa dalla
sperimentazione, non solo suggerisce il prosieguo dell’iter che porterà alla
sperimentazione clinica, ma evidenzia anche la possibilità di un impiego in un
ampio spettro di condizioni neuropatologiche in cui il danno cerebrale focale è
ben delimitabile e la perdita apoptotica di neuroni ha un ruolo rilevante.
L’autrice della nota ringrazia la dottoressa Floriani per
la correzione della bozza, e invita alla lettura delle numerose recensioni di
lavori di argomento connesso che compaiono nelle “Note e Notizie” (impiegare la
pagina “CERCA” del sito).