Ruolo di sincronia e ambiguità nell’integrazione di parole e gesti

                                                                                                                                           

 

LORENZO L. BORGIA

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno IX - 18 giugno 2011.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). La sezione “note e notizie” presenta settimanalmente note di recensione di lavori neuroscientifici selezionati dallo staff dei recensori fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento rientra negli oggetti di studio dei soci afferenti alla Commissione Scientifica, e notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società Nazionale di Neuroscienze.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

Durante una normale conversazione, ossia un’esperienza di comunicazione umana viso a viso, non solo ascoltiamo il discorso dell’altro, ma possiamo anche vedere il suo gesticolare. I movimenti delle mani che accompagnano i messaggi verbali sono da tempo oggetto di studio, ed è stato dimostrato che i gesti giocano un ruolo importante nella comunicazione in quanto ciascuna delle due modalità di trasmissione è in grado di influenzare l’interpretazione dell’altra.

Tipicamente un gesto si sovrappone temporalmente all’esecuzione verbale co-espressa, ma è noto che il gesto è spesso avviato prima e non dopo la produzione verbale che accompagna. La relazione temporale fra parola e movimento è interessante, sia per lo studio dell’organizzazione cerebrale della produzione nel soggetto emettitore, sia per l’analisi dei processi di integrazione che avvengono nella decodifica da parte del soggetto ricevente. Boukje Habets e colleghi dell’Università di Amburgo e di altri istituti europei[1] hanno studiato mediante ERP il ruolo della sincronia e dell’ambiguità nell’integrazione parola-gesti durante la comprensione, e ne riferiscono in un lavoro che sarà pubblicato nel mese di agosto (Habets B., et al. The Role of Synchrony and Ambiguity in Speech-Gesture Integration during Comprehension. Journal of Cognitive Neuroscience 23 (8): 1845-1854, 2011).

Il lavoro si prefiggeva lo scopo di accertare il grado di asincronia ottimale fra le due modalità di espressione, rispettivamente verbale e motoria, per l’integrazione semantica di gesti e parole concomitanti. A tale scopo sono stati combinati dei video di una persona gesticolante con segmenti di discorso congrui o incongrui con i gesti. Sebbene movimenti e discorso si sovrapponessero comunque nel tempo, si è studiata una presentazione di gesti e parole con tre diversi gradi di asincronia (SOA 0, SOA 160 msec, SOA 360 msec).

Nella condizione SOA 0, il generarsi di gesto e parola era simultaneo. Nelle condizioni SOA 160 e SOA 360, l’espressione verbale era ritardata, rispettivamente, di 160 e 360 millisecondi. Il tempo degli ERP corrispondenti all’originarsi delle parole ha mostrato una significativa differenza fra combinazioni parole-gesti semanticamente congrue e incongrue per la N400[2], nelle condizioni SOA 0 e SOA 160. Invece, nella condizione SOA 360, non si sono rilevate differenze significative.

Nel complesso, i risultati emersi dallo studio, per il cui dettaglio si rimanda alla lettura del lavoro originale, suggeriscono che il discorso e i gesti sono integrati con la massima efficienza quando le differenze nella comparsa non eccedono un certo intervallo temporale a motivo del fatto che i gesti iconici richiedono l’integrazione con il valore semantico del messaggio verbale per essere “disambiguati” in modo rilevante per il contesto del discorso.

 

L’autore della nota invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che compaiono nelle “Note e Notizie” (impiegare la pagina “CERCA” del sito).

 

Lorenzo L. Borgia  

BM&L-18 giugno 2011

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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[1] University of Birmingham, United Kingdom; Max Plank Institute for Psycholinguistics, Nijmegen, The Netherlands; Radboud University, Nijmegen, The Netherlands;  Donders Institute for Brain Cognition and Behaviour, Nijmegen, The Netherlands.

[2] L’onda negativa dei potenziali cognitivi evocati che si produce dopo circa 400 millisecondi (N400) è tipicamente indicativa di incongruità.