La memoria episodica è influenzata dalle connessioni fra corteccia prefrontale e rinale

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno IX - 09 aprile 2011.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). La sezione “note e notizie” presenta settimanalmente note di recensione di lavori neuroscientifici selezionati dallo staff dei recensori fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento rientra negli oggetti di studio dei soci afferenti alla Commissione Scientifica, e notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società Nazionale di Neuroscienze.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

La ricerca sulle basi cellulari e molecolari della memoria costituisce una delle aree di maggior sviluppo e interesse delle neuroscienze, ma sebbene fornisca una messe notevole di dati sui meccanismi e i processi che sono alla base della capacità di registrare, apprendere e riutilizzare memorie da parte del sistema nervoso animale, dalle specie filogeneticamente più primitive fino alla nostra, non ci rende ragione delle basi anatomiche di specifiche forme della memoria dichiarativa umana, quale quella semantica ed episodica[1].

Uno studio morfofunzionale dettagliato del cervello in vivo, in corso di funzionamento, è oggi possibile grazie alla risonanza magnetica funzionale (fMRI) e ad una tecnica che si basa su questa metodica, la DTI (diffusion tensor imaging), che consente di tracciare i fasci di fibre dell’encefalo che specificamente sono implicati in una data funzione. In tal modo è stato possibile a Marco Catani e colleghi[2] identificare la via indiretta che collega le aree funzionali posteriori del linguaggio (territori che includono l’area 22 di Brodmann, o area di Wernicke) e quelle anteriori (area 44 di Brodmann, o area di Broca). Con questa metodologia un gruppo di ricerca guidato da Björn H. Schott ed afferente ad istituti tedeschi ed inglesi ha studiato le connessioni fra la corteccia prefrontale ventrolaterale e le aree peririnali ed entorinali nelle prestazioni di memoria episodica di 28 giovani volontari in buone condizioni di salute (Schott B. H., et al. Fiber density between rhinal cortex and activated ventrolateral prefrontal regions predicts episodic memory performance in humans. Proceedings of the National Academy of Science USA 108 (13), 5408-5413, 2011).

Si ritiene che la corteccia prefrontale (PFC) contribuisca alla codifica episodica diretta ad uno scopo, esercitando un controllo cognitivo sui processi mnemonici del lobo temporale mediale (MTL), ma fino ad oggi non è stata definita l’entità con la quale il contributo alla memoria delle interazioni PFC-MTL si manifesta al livello anatomico.

Björn H. Schott e colleghi del Leibniz Institute for Neurobiology (Magdeburg), dell’Helmholtz Center for Neurodegenerative Diseases (Magdeburg), dell’Institute of Cognitive Neuroscience, University College of London ed altri istituti, usando la fMRI e la DTI hanno quantificato in 28 giovani adulti senza disturbi cognitivi la densità dei tratti di sostanza bianca fra le regioni della PFC e le sub-regioni di MTL durante il periodo di codifica in una prova di richiamo verbale libero.

La valutazione delle immagini ha fatto rilevare che la forza dei fascicoli assonici colleganti le regioni attivate della PFC ventrolaterale con la corteccia peririnale ed entorinale, correlava positivamente con la prestazione di rievocazione libera.

L’esame dei reperti suggerisce che queste connessioni dirette della sostanza bianca cerebrale forniscono una base attraverso cui i processi che hanno luogo nelle parti attivate della PFC possono interagire con quelli che hanno luogo nella corteccia peririnale ed entorinale del lobo temporale mediale, contribuendo con le differenze nel volume e nella forza del contingente di fibre a determinare le differenze interindividuali nella memoria episodica.

 

L’autore della nota invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che compaiono nelle “Note e Notizie”.

 

Roberto Colonna

BM&L-09 aprile 2011

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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[1] Per la classificazione e le basi neurali della memoria si veda nella sezione “AGGIORNAMENTI” del sito, la scheda introduttiva di Memoria e Sonno.

[2] Si veda nelle “Note e Notizie” o impiegando il motore di ricerca interno al sito nella sezione “CERCA” per trovare le note di recensione e commento dedicate all’argomento.