Inibite le risposte al dolore nel sistema nervoso centrale dal blocco del TNF-alfa

 

 

LUDOVICA R. POGGI

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno IX - 12 marzo 2011.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). La sezione “note e notizie” presenta settimanalmente note di recensione di lavori neuroscientifici selezionati dallo staff dei recensori fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento rientra negli oggetti di studio dei soci afferenti alla Commissione Scientifica, e notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società Nazionale di Neuroscienze.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

Il campo di studi dei meccanismi del dolore e dell’analgesia rimane uno dei più impegnativi ed affascinanti di tutte le neuroscienze. Nonostante alcuni progressi di notevole rilievo per le applicazioni di carattere clinico, quali la conoscenza dei distinti processi alla base della sofferenza acuta e cronica[1], sono ancora molti in questo campo gli interrogativi senza risposta. Fra questi, vi è quello relativo ai meccanismi molecolari che consentono alla neutralizzazione della citochina proinfiammatoria TNF-α (tumor necrosis factor α) di essere estremamente efficace nella sofferenza da artrite reumatoide. Andreas Hess, con 14 colleghi, ha condotto uno studio che fornisce una traccia importante per rispondere a questo quesito (Hess A., et al. Blockade of TNF-α rapidly inhibits pain responses on the central nervous system. Proceedings of the National Academy of Science USA 108 (9), 3731-3736, 2011).

I ricercatori provengono dalla University of Erlangen-Nuremberg (Institute of Experimental and Clinical Pharmacology and Toxicology, Department of Internal Medicine, Division of Neuroradiology) e University of Regensburg (Germania); dall’Institute of Immunology, Alexander Fleming Biomedical Sciences Research Center, Vari (Grecia); dal Department of Psychological and Brain Sciences, Programs in Neuroscience and Cognitive Science, Indiana University (USA).

Sulla base delle attuali conoscenze, non si comprende come la neutralizzazione del TNF-α agisca tanto rapidamente sui sintomi e sulla fisiopatologia del danno artritico, soprattutto in considerazione del fatto che l’infiammazione delle articolazioni, nell’artrite reumatoide, è un processo cronico progressivo caratterizzato da alterazioni strutturali dei tessuti. Hess e colleghi hanno ritenuto poco verosimile che tale efficacia fosse conseguenza di un’azione periferica, ed hanno ipotizzato che la neutralizzazione del TNF-α agisca sul sistema nervoso centrale, prima di intervenire direttamente sull’infiammazione articolare.

Con uno studio accurato dell’encefalo mediante visualizzazioni selettive basate sulla metodica della risonanza magnetica funzionale (fMRI, da functional Magnetic Resonance Imaging), i ricercatori hanno osservato e dimostrato che, entro le 24 ore dalla neutralizzazione del TNF-α, si aveva il blocco dell’attività nocicettiva talamica e corticale, e l’arresto dell’attivazione del sistema limbico.

Impiegando un metodo convalidato per la valutazione dell’attività neuronale causata dal dolore, ossia lo studio delle aree cerebrali che mostrano segnali dipendenti dal livello di ossigeno del sangue, si è sperimentato l’effetto di un anticorpo monoclonale per il TNF-α: a 24 ore dall’infusione si aveva una forte riduzione di attività nelle aree encefaliche attive nel dolore. È interessante notare che, così precocemente, i segni clinici e di laboratorio dell’infiammazione, quali la tumefazione articolare e le sostanze reattive della fase acuta, non erano influenzate dall’anticorpo anti-TNF-α.

Un’interessante verifica è stata condotta in topi artritici, iper-esprimenti il TNF-α umano: questi roditori presentavano un comportamento alterato dal dolore e un’attività del cervello in risposta a stimoli dolorifici più intensa, più estesa e più prolungata, rispetto ai topi di controllo a genotipo naturale. Similmente a quanto osservato nell’uomo, la neutralizzazione del TNF-α nel modello patologico sperimentale murino, produceva una rapida abolizione di questa attività cerebrale accentuata, così come del rewiring funzionale del sistema nervoso centrale risultante in stretti raggruppamenti intratalamici.

Nel complesso, i risultati di questa sperimentazione suggeriscono che la neutralizzazione del TNF-α agisce sul cervello nocicettivo nel contesto dell’artrite, molto tempo prima che possa giungere a produrre effetti anti-infiammatori nelle sedi articolari.

 

Ludovica R. Poggi 

BM&L-12 marzo 2011

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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[1] Vedi nella sezione IN CORSO: Dolore cronico come malattia neurodegenerativa.