Danni allo sviluppo del cervello da riduzione dietetica in gravidanza

 

 

DIANE RICHMOND

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno IX - 26 febbraio 2011.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). La sezione “note e notizie” presenta settimanalmente note di recensione di lavori neuroscientifici selezionati dallo staff dei recensori fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento rientra negli oggetti di studio dei soci afferenti alla Commissione Scientifica, e notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società Nazionale di Neuroscienze.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

Un ridotto apporto di nutrienti con l’alimentazione quotidiana durante la gravidanza si verifica, per cause diverse, sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo. Se a tutti è noto il rischio di inedia che incombe sulle gestanti di molti territori del continente africano per carestie, deficit di produzione di cibo e povertà estrema, è meno noto che carenze di apporto alimentare potenzialmente nocive per il feto sono sempre più frequenti nei paesi dell’occidente europeo e americano.

All’origine di questi casi vi sono spesso 1. diete non prescritte da specialisti o arbitrarie restrizioni alimentari cui spontaneamente si sottopongono le madri; 2. gravidanze in età puberale e adolescenziale caratterizzate da immaturità fisica della madre, stress, disagi e mancanza di supervisione medica; infine, 3. problemi vascolari uterini delle gestanti di età avanzata.

Si conoscono da tempo gli effetti sul prodotto del concepimento di una grave e assoluta carenza alimentare della madre, ma poco si sa degli effetti sullo sviluppo del sistema nervoso centrale di una riduzione solo parziale dell’apporto nutrizionale. Allo scopo di verificare sperimentalmente questa condizione, Iwa Antonow-Schlorke e colleghi hanno valutato l’impatto di una contenuta restrizione alimentare sulla neuroembriogenesi del babbuino (Iwa Antonow-Schlorke et al. Vulnerability of the fetal primate brain to moderate reduction in maternal global nutrient availability. Proceedings of the National Academy of Science USA 108 (7), 3011-3016, 2011).

Gli istituti di appartenenza degli autori di questo studio sono i seguenti: Hans Berger Department of Neurology, Friedrich Schiller University, Jena (Germania); Department of Genetics, Southwest National Primate Research Center, Southwest Foundation for Biomedical Research, San Antonio, Texas (USA), e il Center for Pregnancy and Newborn Research dello stesso ateneo texano.

La sperimentazione ha verificato l’effetto, nel babbuino, della riduzione di un 30% della nutrizione materna sulla maturazione cerebrale precoce del feto. Questa percentuale di riduzione dei nutrienti determinava disturbi dello sviluppo dell’encefalo di alto grado, senza effetti negativi rilevabili sull’accrescimento somatico complessivo del feto o rilevante riduzione del peso della madre.

In estrema sintesi, il quadro del danno prodotto dalla moderata restrizione dell’apporto nutritivo può essere schematizzato come segue:

1)      soppressione di fattori neurotrofici;

2)      squilibrio fra processi di proliferazione e morte cellulare;

3)      compromissione della maturazione fisiologica della glia;

4)      compromissione dei processi di formazione dei neuroni;

5)      “down-regulation” delle vie “ontologiche” dei geni e dei relativi prodotti;

6)      “up-regulation” della trascrizione per il catabolismo cerebrale.

 

In conclusione, si può osservare che, anche se una riduzione nutrizionale del 30% della razione media giornalera allunga la durata della vita, non dovrebbe essere mai adottata in gravidanza, perché è in grado di compromettere il normale sviluppo strutturale dell’encefalo fetale, con conseguenze potenzialmente permanenti.

 

L’autrice della nota ringrazia la dottoressa Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di lavori originali di argomento connesso che compaiono nella sezione “Note e Notizie”.

 

Diane Richmond

BM&L-26 febbraio 2011

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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