Elezione del presidente della Società Nazionale di Neuroscienze BM&L-Italia per il 2011-2015: fissata la data  

 

 

MONICA LANFREDINI

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno IX – 12 febbraio 2011.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). La sezione “note e notizie” presenta settimanalmente note di recensione di lavori neuroscientifici selezionati dallo staff dei recensori fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento rientra negli oggetti di studio dei soci afferenti alla Commissione Scientifica, e notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società Nazionale di Neuroscienze.

 

 

[Tipologia del testo: NARRAZIONE - COMUNICATO]

 

Elezione del Presidente della Società Nazionale di Neuroscienze BM&L-Italia per il quadriennio 2011-2015: un racconto. Ero alla Feltrinelli International in Via Cavour, a Firenze, quando sentii la cortesissima ed efficientissima Ilaria Berti comunicare al presidente di BM&L l’arrivo dagli Stati Uniti del volumetto di Christopher Reeve Nothing Is Impossible, ed ebbi subito la sensazione di aver assistito ad un evento importante. Mi avvicinai a quel distinto signore in giacca e cravatta dall’inglese perfetto, e gli chiesi cosa vi fosse di così interessante in quella che si annunciava, dopo Still Me, come una nuova autobiografia dello sfortunato interprete di Superman, rimasto paralizzato dal collo in giù per una caduta da cavallo.

La risposta fu immediata e coinvolgente: Linda Faye Lehman, presidente della “International Society of Neuroscience”, fra i massimi esperti dell’OMS per le complicanze neurologiche della lebbra ed ex allieva di Paul Wilson Brand, pioniere e fondatore nel campo della riabilitazione della mano, aveva letto in quel libro di un movimento delle dita di Reeve, ritenuto impossibile con quella lesione, ed aveva chiesto un parere a lui, Giuseppe Perrella, quello che sarebbe diventato anche il mio presidente. Non lo conoscevo. Seppi, poi, che per molti dei miei amici e conoscenti era “Il Professore”, ed era noto per il suo sapere enciclopedico e per la sua abilità nel proporre le ultime scoperte sul cervello in ogni conversazione, sia che parlasse con Tiziano Terzani che con Monsignor Livi, sia che fosse alle Giubbe Rosse con Gloria Gambacciani sia che fosse alla chiesa di Dante con don Roberto Tassi. Ma per me era un perfetto sconosciuto, così gli chiesi come mai consultassero lui per un parere sull’argomento.

Non sciorinò il suo curriculum sottintendendo “lei non sa chi sono io”, come avrebbero fatto in molti al suo posto, ma si limitò ad osservare che la veridicità del movimento era stata ratificata da un medico italiano, Maurizio Corbetta, laureato a Milano e poi entrato a far parte della famiglia accademica della Washington University, dove aveva studiato la stessa Lehman. Mi rispose con un dato, come fanno gli scienziati. Quelli veri. In Italia, quando lui e Corbetta hanno studiato, nelle facoltà di medicina, l’anatomia e la fisiologia del sistema nervoso centrale si studiavano come in pochi altri paesi al mondo, così quando i nostri laureati andavano a completare gli studi di neuroscienze all’estero, o andavano a lavorare come ricercatori, in breve conquistavano posizioni di notevole prestigio. Imparai molte cose. Ad esempio che Moruzzi, a lungo docente a Pisa, aveva scoperto la funzione della formazione reticolare - un sistema dell’encefalo che media il ritmo sonno-veglia - e la sua scuola di neurofisiologia era così prestigiosa da attrarre tanti ricercatori americani, fra i quali vi fu anche Michael Gazzaniga, poi divenuto celebre per le scoperte sui pazienti con cervello diviso.

La nostra tradizione, mi spiegò, si può far risalire a Leonardo da Vinci, alle prime autopsie dell’era moderna, alla prestigiosa scuola anatomica italiana che induceva i medici stranieri ad italianizzarsi il nome, come nel caso di Silvio e Stenone, e a quella specializzazione nello studio morfologico che fece di Paolo Mascagni il miglior autore di tavole anatomiche del mondo. Negli ultimi decenni, quando la competenza neuroscientifica non si è più fondata sui mezzi poveri della dissezione e dell’osservazione macro e microscopica, ma si è sempre più basata sui costosi metodi della neurobiologia molecolare e di tutte le altre branche delle neuroscienze che fanno ricorso a tecnologie sofisticatissime, il declino dell’Italia è stato progressivo e ingravescente. Allora come oggi, si stanziava poco per la ricerca: male cronico al quale non si vuole porre rimedio. Come in altri settori della scienza, assistevamo alla “fuga di cervelli”. Si doveva porre rimedio, mi diceva, cercando di creare osmosi fra le nostre istituzioni scientifiche e quelle straniere, in modo da realizzare spostamenti e scambi volti a far crescere anche all’estero i nostri ricercatori, ma poi ad incentivarli a tornare in Italia per mettere a disposizione dei giovani qui, nei nostri istituti, le proprie acquisizioni. Osservai che sarebbe dovuta cambiare la politica dell’istruzione e della ricerca. Mi fece notare che per sperare che ciò avvenisse si sarebbe dovuto lavorare per ottenere un mutamento culturale più generale.

 Mi disse, pressappoco: “E’ necessario ripartire dal valore della conoscenza, restituendole un posto importante nel senso della vita del singolo e nel riconoscimento culturale collettivo. Dobbiamo combattere la tendenza imperante a ridurre ogni professione o missione di studio e di servizio, a mestiere privo di identità e degradato unicamente a strumento per la produzione di reddito. La conoscenza del cervello deve essere proposta ai giovani nella sua reale dimensione di viaggio affascinante che contribuisce a modificare la storia delle coscienze, oltre a quella dei comportamenti e dei costumi. E’ questo uno dei compiti della Società Nazionale di Neuroscienze Brain, Mind & Life”. “Un compito che richiede una vita!” Risposi mentre, senza rendermene conto, ero già conquistata alla causa.

Sono trascorsi otto anni dalla fondazione della nostra Società che è riuscita, senza alcun finanziamento pubblico o privato, ma solo con l’impegno e le risorse della parte più attiva dei suoi soci e con qualche piccolo aiuto di simpatizzanti, a mantenere le promesse iniziali e, nonostante le innumerevoli difficoltà, a rimanere un riferimento affidabile, non contaminato dagli interessi legati al mondo dei profitti e della politica.

Otto anni sembrano molti a coloro che ci hanno scritto di non poter più fare a meno delle nostre “Note e Notizie”, e pochi a noi che ci riteniamo all’inizio di una lunga via da percorrere, al termine della quale saranno cambiate molte cose, dal modo di fare comunicazione ed informazione scientifica, al posto che occuperanno i nostri neuroscienziati nella comunità internazionale. Ma, soprattutto, quando saremo prossimi alla fine del nostro percorso, si sarà diffusa quella gioia che deriva dal piacere di conoscere, che il gruppo dei fondatori ha trasmesso a tutti noi, e che oggi sostiene la nostra speranza di poter continuare in questa sfida anche dopo la prossima elezione.

 

 

COMUNICATO PER I SOCI

 

La Commissione Elettorale (CE) istituita dall’Assemblea dei Soci e presieduta dal socio decano, professor Giovanni Rossi, nel giorno di giovedì 10 febbraio del corrente anno, ha stabilito nei giorni di giovedì 10 e venerdì 11 marzo la data delle elezioni alla carica di presidente della Società e nel giorno di sabato 12 marzo la data della proclamazione del vincitore. Lo stesso giorno di sabato, il nuovo eletto alla carica di presidente proporrà le nuove nomine (nei ruoli soggetti a ricambio secondo i regolamenti attuativi dello Statuto) alla CE che, di concerto con l’Assemblea dei Soci e la Commissione Scientifica, si incaricherà di verificarne la regolarità formale e l’uniformità con l’ispirazione ideale della Società.

 

Monica Lanfredini 

BM&L- 12 febbraio 2011

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

_____________________________________________________________________________________________________________________

 

La Società Nazionale di Neuroscienze BM&L-Italia, affiliata alla International Society of Neuroscience, è registrata presso l’Agenzia delle Entrate di Firenze, Ufficio Firenze 1, in data 16 gennaio 2003 con codice fiscale 94098840484, come organizzazione scientifica e culturale non-profit.