Nella corteccia visiva le colonne di orientamento corrispondono ai campi recettivi talamici

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno IX - 22 gennaio 2011.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). La sezione “note e notizie” presenta settimanalmente note di recensione di lavori neuroscientifici selezionati dallo staff dei recensori fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento rientra negli oggetti di studio dei soci afferenti alla Commissione Scientifica, e notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società Nazionale di Neuroscienze.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

 La corteccia visiva primaria di primati e carnivori, corrispondente nell’uomo all’area occipitale V1 o 17 della classificazione di Brodmann, è organizzata in colonne di neuroni accomunati dalla preferenza per l’orientamento spaziale degli stimoli percepiti. L’origine evolutiva e la funzione di questa organizzazione sono ancora materia di ricerca e di dibattito. Jianzhong Jin e colleghi del Department of Biological Sciences, State University of New York, e del Department of Psychology, University of Connecticut, hanno studiato il rapporto fra l’organizzazione in campi recettivi e l’orientamento preferenziale delle colonne della corteccia visiva in gatti anestetizzati, ottenendo una prova decisiva che la ricerca attendeva da tempo (Jin J., et al. Population receptive fields of ON and OFF thalamic inputs to an orientation column in visual cortex. Nature Neuroscience [Epub ahead of print doi:10.1038/nn2729] 2011).

Si ritiene che l’organizzazione in colonne di neuroni che rispondono a stimoli con lo stesso orientamento, derivi dagli inputs convergenti di neuroni con campi recettivi circolari che sono allineati nello spazio visivo. Tale schema di convergenza è stato dimostrato al livello dell’input talamico[1] nel furetto e di quello del IV strato della corteccia nel toporagno, ma una tale organizzazione convergente potrebbe non essere sufficiente per lo sviluppo delle colonne se i canali visivi “ON” e “OFF” non fossero compartimentati nella corteccia visiva.

La ricerca fin qui condotta ha prodotto quattro ordini di prove in varie specie animali, inclusi primati e gatti, che dimostrano la coerenza dell’organizzazione spaziale “ON-OFF” con la preferenza di orientamento nelle colonne, tuttavia non ha fornito la dimostrazione che la preferenza sia direttamente correlata con l’arrangiamento in campi recettivi degli impulsi visivi “ON” e OFF” all’interno della colonna.

Jianzhong Jin e collaboratori, di recente, hanno dimostrato che gli afferenti talamici “ON” e “OFF” sono segregati nella corteccia visiva del gatto, come previsto da vari modelli computazionali. Ora, in questo studio, hanno accertato che, oltre a questa organizzazione in compartimenti nello spazio corticale, i campi recettivi provenienti dagli afferenti “ON” e “OFF” sono parzialmente segregati nello spazio visivo all’interno di ciascuna colonna di orientamento.

E’ importante notare che questa parziale segregazione nello spazio visivo non compromette l’accuratezza della mappa retinotopica e può coesistere con una distribuzione molto limitata degli afferenti al campo recettivo.

La sperimentazione, per il cui dettaglio si rimanda alla lettura del lavoro originale[2], ha rilevato che la distribuzione del campo recettivo costituito dagli inputs talamici è più limitata di quanto ritenuto in precedenza e corrisponde alle dimensioni medie del campo recettivo dei neuroni dello strato corticale che riceve le afferenze. Lo studio del campo recettivo della popolazione talamica (calcolato come media “ON – OFF”) ha rivelato la presenza di sottoregioni separate “ON” e “OFF” e ha fornito un’accurata previsione dell’orientamento preferito dalla colonna.

Questi risultati supportano modelli di sviluppo delle mappe di orientamento basati sull’arrangiamento in campi recettivi “ON” e “OFF” degli impulsi visivi diretti alla corteccia.

 

L’autore della nota invita alla lettura delle recensioni di lavori originali di argomento connesso che compaiono nella sezione “Note e Notizie”.

 

Roberto Colonna

BM&L- 22 gennaio 2011

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

_____________________________________________________________________________________________________________________

 

 

La Società Nazionale di Neuroscienze BM&L-Italia, affiliata alla International Society of Neuroscience, è registrata presso l’Agenzia delle Entrate di Firenze, Ufficio Firenze 1, in data 16 gennaio 2003 con codice fiscale 94098840484, come organizzazione scientifica e culturale non-profit.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



[1] Nella nostra specie i nuclei genicolati, dai quali si diparte la radiazione ottica che raggiunge la corteccia visiva, sono posti all’interno dei corpi genicolati laterali e anatomicamente organizzati in una formazione distinta dal talamo che prende il nome di metatalamo (la parte collegata alla visione è anche detta “metatalamo visivo” o “talamo ottico”). In altre specie non è presente questa separazione, perciò nella ricerca si parla genericamente di nuclei talamici della visione e di afferenti talamici.

[2] Per gli esperimenti sono stati adoperati i seguenti metodi: 1) registrazioni elettrofisiologiche, 2) stimolazione visiva e analisi del campo recettivo, 3) STCSD, 4) analisi statistica.