Le NG2 non sono risultate multipotenti

 

 

NICOLE CARDON

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno VIII - 27 novembre 2010.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). La sezione “note e notizie” presenta settimanalmente note di recensione di lavori neuroscientifici selezionati dallo staff dei recensori fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento rientra negli oggetti di studio dei soci afferenti alla Commissione Scientifica, e notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società Nazionale di Neuroscienze.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

Intorno alla metà degli anni Ottanta, William Stallcup e Joel Levine, nei laboratori del Salk Institute di La Jolla in California, identificarono nel sistema nervoso centrale di mammiferi adulti, sulla base della positività all’antigene NG2, una nuova popolazione di cellule (cellule NG2+) prive dei caratteri morfostrutturali di neuroni, astrociti ed oligodendrociti maturi[1]. Tale linea cellulare, considerata sui generis, é caratterizzata dalla conservazione per tutta la vita dell’animale di proprietà tipiche di cellule embrionarie indifferenziate. La ricerca, negli anni seguenti, ha bene documentato la capacità delle NG2+ di evolvere in oligodendroglia ed andare incontro a cambiamenti impressionanti a seguito di vari tipi di danno e demielinizzazione. E’ stata osservata la potenziale capacità di differenziarsi secondo ogni linea evolutiva, dando luogo a neuroni di vari tipi oltre che ad astroglia ed oligodendroglia. Dwight Bergles, che ha condotto gli studi più importanti sugli elementi NG2+, ha ora sottoposto a verifica sperimentale la multipotenzialità precedentemente dimostrata, ottenendo un risultato interessante  (Kang S. H., et al. NG2+ CNS Glial Progenitors Remain committed to the Oligodendrocitic Lineage in Postnatal Life and Following Neurodegeneration. Neuron 68 (4), 668-681, 2010).

Gli autori dello studio qui recensito lavorano presso i seguenti istituti: The Solomon H. Sneyder Department of Neuroscience, Johns Hopkins University, Baltimore (Maryland, USA); Department of Anatomy, Hokkaido University Graduate School of Medicine (Sapporo, Giappone); Department of Neurology, Johns Hopkins University, Baltimore (Maryland).

Ricordiamo che l’identificazione delle nuove cellule da parte di Stallcup e Levine avvenne casualmente nel corso del cimento di tessuto cerebrale sano con anticorpi prodotti contro varie linee di tumore cerebrale; uno di questi anticorpi, riconoscendo un proteoglicano siglato con NG2, evidenziò una miriade di cellule sparse in tutto il tessuto nervoso studiato. Fu proprio un gruppo guidato da David Bergles a rilevare, per la prima volta nel 2000, l’esistenza di sinapsi fra neuroni e cellule NG2, documentando poi, nel 2005, giunzioni sinaptiche fra terminali delle fibre rampicanti e queste cellule nel cervelletto[2]. Ma l’aspetto che rimane più controverso è quello dello stato e del grado di pluripotenza attribuito a questa linea cellulare: “Akiko Nishiyama e colleghi, insieme con il gruppo di Vittorio Gallo del Children’s National Medical Center in Washington D.C., scoprirono che le cellule NG2, in particolari condizioni, possono trasformarsi in molti tipi di cellule del sistema nervoso centrale, fra cui neuroni, astrociti ed oligodendrociti”[3].

Per sottoporre a verifica sperimentale l’assunto ricavato dai risultati di Nishiyama e Gallo, così come da quelli di altri studi successivi, il gruppo di ricercatori facente capo a Dwight Bergles ha sviluppato uno specifico ceppo di topi transgenici, PDGFαR-CreER, ed ha seguito, a partire dalla vita embrionaria, l’evoluzione delle cellule NG2+ nelle varie fasi dello sviluppo fino alla vita adulta.

Nel sistema nervoso degli animali adulti le cellule NG2+ non hanno dato origine a neuroni o a cellule gliali con le caratteristiche identificative degli astrociti. E’ stata invece bene documentata l’evoluzione in oligodendrociti, provvisti dei caratteri distintivi e della capacità fisiologica di produrre mielina.

I ricercatori hanno voluto, poi, studiare la reazione ripartiva al danno patologico della mielina, per verificare sia la risposta delle cellule NG2+ in rapporto agli altri elementi, sia l’eventuale espressione di multipotenzialità. A tale scopo, Bergles e colleghi hanno impiegato un modello murino di sclerosi laterale amiotrofica (SLA), la forma più frequente di malattia del motoneurone dell’uomo. Nelle aree del midollo spinale in cui si era avuta neurodegenerazione, le cellule NG2+ mostravano marcati fenomeni di proliferazione e accelerazione della differenziazione in oligodendrociti maturi, ma tutti gli elementi delle popolazioni studiate rimanevano nella linea evolutiva dell’oligodendroglia, nessuno mostrando elementi distintivi di neuroni o astrociti.

I risultati di questo studio, che naturalmente attendono conferme in altre condizioni sperimentali, in altre forme patologiche e in altre specie animali, indicano che le cellule NG2+, nel sistema nervoso adulto, costituiscono una riserva di precursori oligodendrocitici con un potenziale evolutivo circoscritto a quella linea di sviluppo differenziativo, e che la perdita di cellule e la gliosi non sono stimoli sufficienti a modificare questo destino slatentizzando potenzialità diverse.

 

L’autrice della nota ringrazia la dottoressa Floriani per la correzione della bozza ed invita alla lettura delle recensioni di lavori originali di argomento connesso nella sezione “NOTE E NOTIZIE”.

 

                                                                                                                            Nicole Cardon

BM&L-27 novembre 2010

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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[1] Per una trattazione sintetica ma esaustiva sulla cellula NG2, si veda: G. Perrella, La Cellula NG2, BM&L-Italia, Seminari, novembre 2010; testo di una relazione del presidente della Società Nazionale di Neuroscienze, presentata all’incontro con i soci di giovedì 4 novembre 2010.

[2] Si veda in proposito la nostra recensione del lavoro di Lin e colleghi del 2005 (Note e Notizie 10-09-05 Scoperte sinapsi delle fibre rampicanti con la glia).

[3] G. Perrella, La Cellula NG2, p. 2, BM&L-Italia, Seminari, novembre 2010.