Il locus coeruleus regola risveglio e movimento

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno VIII - 6 novembre 2010.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). La sezione “note e notizie” presenta settimanalmente note di recensione di lavori neuroscientifici selezionati dallo staff dei recensori fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento rientra negli oggetti di studio dei soci afferenti alla Commissione Scientifica, e notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società Nazionale di Neuroscienze.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

Il locus coeruleus è un complesso nucleare situato in un’area del tronco encefalico che appartiene al ponte dorsale e rappresenta il maggiore agglomerato di neuroni nor-adrenergici dell’encefalo che, nei roditori di laboratorio, in questa sede possono giungere fino al 50% di tutte le cellule encefaliche contenenti la catecolamina. I suoi neuroni sono provvisti di lunghi assoni che proiettano in numerosi siti, costituendo un’entità neurofunzionale distinta. Questo sistema risponde ad una grande varietà di agenti stressanti esterni e segnali di distress interno -quale il crollo della pressione arteriosa per una emorragia- e rappresenta una stazione centrale di collegamento per stimoli provenienti da diverse aree, che integra attivando rapidamente e globalmente sia le risposte centrali che quelle periferiche allo stress. E’ stato dimostrato che può funzionare secondo vari gradi di attivazione e non secondo un meccanismo “tutto o nulla”. Il locus coeruleus ha una parte importante nella patogenesi del disturbo post-traumatico da stress e della depressione da stress[1]. Inoltre, questo nucleo interviene anche nei processi alla base delle crisi di astinenza e della cosiddetta dipendenza fisica dalle sostanze psicotrope d’abuso.

Studi recenti hanno dimostrato che l’attività neurale di questo nucleo presenta una stretta correlazione con i periodi di sonno e veglia. Tuttavia, la sperimentazione non ha ancora chiarito se l’attività tonica o fasica è necessaria o sufficiente per indurre transizioni fra gli stati funzionali e comportamentali e per promuovere il risveglio di lungo termine. Matthew Carter e collaboratori, impiegando strumenti optogenetici, hanno rilevato nel topo una definita correlazione causale fra l’attività dei neuroni noradrenergici e gli stati degli animali  (Carter M. E., et al. Tuning arousal with optogenetic modulation of locus coeruleus neurons. Nature Neuroscience [Epub ahead of print doi:10.1038/nn.2682], 2010).

La sperimentazione ha rivelato una relazione causale, dipendente dalla frequenza, fra l’attivazione dei neuroni del locus coeruleus, l’attività corticale, la transizione dal sonno alla veglia e l’avvio della fisiologia locomotoria generale tipica dello stato diurno.

I ricercatori hanno poi rilevato che la stimolazione sostenuta e ad alta frequenza del locus coeruleus produceva un effetto ben definito: per frequenze di 5Hz e superiori si aveva un arresto comportamentale reversibile.

Il complesso degli esiti dello studio di Carter e colleghi, per il cui dettaglio si rimanda alla lettura del lavoro originale, suggerisce che il locus coeruleus è finemente sintonizzato per regolare il risveglio dell’organismo e che le scariche di iper-eccitazione noradrenergica causano attacchi comportamentali simili a manifestazioni acute di disturbi psichiatrici umani.

 

L’autrice della nota ringrazia la dottoressa Floriani per la correzione della bozza ed invita alla lettura degli scritti di argomento connesso che compaiono su questo sito.

 

Roberto Colonna

BM&L-6 novembre 2010

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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[1] In sintesi: eventi stressanti o minacciosi riconosciuti ed elaborati dalla corteccia cerebrale raggiungono l’amigdala, che può essere attivata anche da evocazioni o stimoli elaborati inconsciamente; l’amigdala rilascia il CRH che attiva la produzione simpatico-midollare di adrenalina e stimola l’asse ACTH-cortisolo preparando l’organismo alla fuga o all’attacco. Se lo stress perdura o è molto intenso, il cortisolo attiva il locus coeruleus che, mediante la nor-adrenalina, stimola l’amigdala a produrre CRH innescando il circolo vizioso responsabile della patogenesi.