Regolazione circadiana ed omeostatica della plasticità sinaptica

 

 

NICOLE CARDON

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno VIII - 16 ottobre 2010.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). La sezione “note e notizie” presenta settimanalmente note di recensione di lavori neuroscientifici selezionati dallo staff dei recensori fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento rientra negli oggetti di studio dei soci afferenti alla Commissione Scientifica, e notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società Nazionale di Neuroscienze.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

Lo studio dei cambiamenti strutturali e funzionali delle sinapsi in rapporto con la periodicità circadiana e, in ultima analisi, con i ritmi di illuminazione del nostro pianeta, è un campo molto affascinante, che promette di spiegare molti aspetti ancora oscuri delle basi biologiche di funzioni fondamentali[1]. I neuroni del sistema nervoso centrale di tutte le specie animali studiate presentano un’attività ritmica che ha la massima espressione negli stati bioelettrici e molecolari corrispondenti al sonno e alla veglia, stati dai quali dipende l’assetto funzionale complessivo che presiede alla regolazione delle funzioni biologiche elementari che vanno dalla locomozione spontanea all’alimentazione e alla riproduzione. Una dimostrazione in vivo della regolazione circadiana ed omeostatica della plasticità sinaptica strutturale in neuroni secernenti oressine (ipocretine)[2] è stata fornita di recente da Lior Appelbaum del Center for Narcolepsy, Department of Psychiatry and Behavioral Sciences, Stanford University, Palo Alto, California, e colleghi provenienti dalla stessa istituzione, dall’NIH di Bethesda e dall’INSERM di Parigi (Appelbaum L., et al. Circadian and Homeostatic Regulation of Structural Synaptic Plasticity in Hypocretin Neurons. Neuron 68 (1), 87-98, 2010).

Per studiare la dinamica delle modificazioni sinaptiche durante il giorno e la notte, i ricercatori hanno ripreso immagini (time-lapse two-photon imaging) in vivo del marker presinaptico sinaptofisina di neuroni HCRT (hypocretin/orexin) di larve di Danio rerio, noto anche come zebrafish, pesce-zebra.

Si è osservata la variazione circadiana del numero delle sinapsi formate dagli assoni delle cellule ipotalamiche HCRT. Questo ritmo appare primariamente regolato dall’orologio ipotalamico, ma è influenzato anche dalla deprivazione di sonno. NPTX2, una proteina implicata nel clustering dei recettori AMPA, è risultata modulare le variazioni circadiane delle sinapsi.

In Danio rerio, nptx2b è un gene ritmico massimamente espresso nelle cellule dell’ipotalamo e della ghiandola pineale. L’iperespressione transgenica e aritmica di nptx2b (hcrt:NPTX2b) aumenta il numero delle sinapsi e abolisce la ritmicità negli assoni dei neuroni HCRT.

Infine, gli esemplari di hcrt:NPTX2b di Danio rerio sono resistenti all’azione di promozione del sonno della melatonina. Questo effetto comportamentale è coerente con l’aumento di attività, mediato da NPTX2b, dei circuiti delle cellule HCRT.

Questi dati, ottenuti in vivo con osservazioni in tempo reale, forniscono una eloquente evidenza diretta di processi di regolazione circadiana ed omeostatica della plasticità sinaptica strutturale.

 

L’autrice della nota ringrazia la dottoressa Floriani per la correzione della bozza ed invita alla lettura degli scritti di argomento connesso che compaiono su questo sito.

 

Nicole Cardon

BM&L- 16 ottobre 2010

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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[1] Si veda, nella sezione “AGGIORNAMENTI”, la scheda introduttiva dell’incontro dal titolo “La memoria e il sonno”.

[2] Le oressine o ipocretine sono due peptidi (denominati oressina A e B o ipocretina 1 e 2) con circa il 50% di sequenza identica, derivati da un precursore comune e presenti nel SNC e in cellule enteriche. Scoperte nel cervello di ratto da due gruppi di ricerca indipendenti, sono considerate ormoni neuropeptidici eccitatori. Le due oressine, che si legano a due recettori 7TM accoppiati a proteine G, OX1 e OX2, sono prodotte da una piccola popolazione di neuroni dell’ipotalamo laterale e posteriore (HCRT), che stabilisce connessioni con molte aree cerebrali. La loro attività sembra promuovere lo stato di veglia e i neuroni che le secernono sono inibiti dalla leptina ed attivati dalla grelina e dall’ipoglicemia, pertanto si ritiene che i due peptidi costituiscano un importante collegamento molecolare fra il metabolismo e la regolazione dei ritmi sonno-veglia.