Neuroni spino-cerebellari rilevanti per la pianificazione motoria corticale

 

 

NICOLE CARDON

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno VIII - 18 settembre 2010.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). La sezione “note e notizie” presenta settimanalmente note di recensione di lavori neuroscientifici selezionati dallo staff dei recensori fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento rientra negli oggetti di studio dei soci afferenti alla Commissione Scientifica, e notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società Nazionale di Neuroscienze.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

I piani di esecuzione motoria elaborati dalla corteccia cerebrale originano da una complessa attività di integrazione e sintesi solo in parte nota. I segnali propriocettivi informano il sistema nervoso centrale delle conseguenze degli atti motori, ma un’efficace pianificazione motoria implica l’esistenza di sistemi neurali interni in grado di anticipare il feedback sensoriale generato momento per momento. Non è ancora bene definito dove e come questi sistemi che potremmo definire predittivi o anticipatori agiscono. La possibilità che i neuroni spino-cerebellari che trasmettono l’input sensoriale propriocettivo svolgano anche la funzione di integratori delle informazioni provenienti dai sistemi di comando corticali è stata esplorata in uno studio di prossima pubblicazione da Adam Hantman e Thomas Jessell dell’Howard Hughes Medical Institute, Kavli Institute for Brain Science, Departments of Neuroscience and Biochemistry and Molecular Biophysics, Columbia University, New York (Hantman A. W. & Jessell T. M., Clarke’s column neurons as the focus of a corticospinal corollary circuit. Nature Neuroscience [Advance Online Publication doi:10.1038/nn.2637], 2010).

La coordinazione dei movimenti dipende dai segnali propriocettivi che inviano i dati relativi allo stato dell’attività muscolare e della posizione del corpo alle aree di comando motorio del sistema nervoso centrale[1]. L’input propriocettivo afferente dagli arti è riverberato alla corteccia motoria lungo diversi fasci di proiezione, il più importante dei quali appartiene al sistema spino-cerebellare. Nei mammiferi è stata descritta una dozzina di classi di neuroni spino-cerebellari e ciascuna classe ha rivelato un ruolo precipuo nell’ambito dell’elaborazione somatosensoriale e motoria. La segnalazione propriocettiva dagli arti posteriori è primariamente trasmessa da un insieme di neuroni del tratto spino-cerebellare dorsale che occupa un importante nucleo del midollo spinale dorsale e lombare detto colonna di Clarke[2].

Le proprietà fisiologiche sensoriali delle cellule nervose di questa formazione grigia midollare che proietta al cervelletto, sono note da tempo e sono state approfondite in dettaglio, ma la possibilità che tali popolazioni neuroniche possano avere anche funzioni integrative nell’elaborazione sensoriale spinale non è stata indagata a fondo prima che Hantman e Jessell conducessero il loro studio su base genetica, anatomica e fisiologica.

E’ noto che l’informazione sensoriale propriocettiva proveniente dalla periferia ha un ruolo cruciale nella definizione dei patterns adeguati che saranno generati dal sistema motorio, ma recenti studi hanno dimostrato che, a sua volta, l’insieme dei neuroni centrali responsabili della motilità presenta la capacità di generare previsioni interne delle conseguenze degli atti motori. E’ stato ipotizzato che i segnali predittivi forniscono rapidi aggiornamenti ai centri motori corticali circa le azioni pianificate, aiutando ad evitare il rischio di ritardi presente con l’attivazione del feedback propriocettivo della periferia.

Le previsioni originate dalla corteccia cerebrale possono anche essere impiegate per negare le conseguenze sensoriali di movimenti auto-generati, realizzando la sintonia del sistema motorio con eventi sensoriali non anticipati. Tali previsioni si ritiene siano generate mediante l’attivazione di vie corollarie che mappano direttamente i flussi di elaborazione sensoriale. Il cervelletto e la corteccia cerebrale sono tradizionalmente indicati quali sedi per la convergenza delle vie corollarie della corteccia e delle vie del feedback sensoriale implicate nelle anticipazioni o previsioni motorie interne, sebbene la struttura in circuiti che costituisce la base neurale della convergenza non sia ancora stata definita. La probabile esistenza di siti distribuiti per questa funzione ha indotto Jessell e Hantman a considerare la possibilità che la convergenza corollaria possa verificarsi in fasi più precoci dell’elaborazione propriocettiva, addirittura nel midollo spinale.

Rimandando alla lettura del lavoro originale per l’interessante ed efficace combinazione di metodi, qui ci limitiamo a menzionare i principali mezzi impiegati dai due ricercatori per l’identificazione dei neuroni spino-cerebellari che realizzano un’integrazione finalizzata alle previsioni motorie corticali: etichettatura neuronale retrograda, istochimica con ibridizzazione in situ, colorazione mediante beta-galattosidasi, elettrofisiologia con etichettatura mediante biocitina, iniezione di tamoxifen, immunoistochimica, microscopia confocale.

L’analisi dei circuiti e la fisiologia di neuroni identificati nel tratto spino-cerebellare dorsale del midollo spinale di ratto, ha rivelato distinte popolazioni di neuroni della colonna di Clarke che ricevevano dagli assoni discendenti della via cortico-spinale, impulsi eccitatori diretti e/o impulsi inibitori indiretti.

La convergenza di questi impulsi eccitatori ed inibitori sulle specifiche popolazioni cellulari della colonna di Clarke stabiliva circuiti spinali locali con la capacità di mimare, sopprimere e, dunque, modulare l’ingresso propriocettivo.

Presi insieme, i risultati genetici, anatomici e fisiologici prodotti in questo studio, indicano che i neuroni spino-cerebellari della colonna di Clarke costituiscono, al livello midollare, circuiti corollari locali, rilevanti per la pianificazione motoria e le valutazioni necessarie alla corretta espressione del movimento adattato alle circostanze e all’ambiente.

 

L’autrice della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura degli scritti di argomento connesso che compaiono su questo sito.

 

Nicole Cardon

BM&L-18 settembre 2010

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

 

 

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[1] Al lettore non specialista si suggerisce la lettura di trattazioni aggiornate sulle componenti corticali del movimento. Una chiara e sintetica esposizione del ciclo percezione-azione si trova alle pp. 358-368 di Joaquin M. Fuster, The Prefrontal Cortex. Academic Press, 2008.

[2] Nell’uomo la colonna di Clarke o nucleo dorsale occupa la lamina VII nella struttura del grigio midollare e si estende fra i neuromeri C8 ed L3.